L’avversario è nella nostra mente

L’avversario che si nasconde nella nostra mente è molto più forte di quello che troviamo dall’altra parte della rete”

Timothy Gallwey

Queste parole mi hanno incuriosito e fatto avvicinare a quello che è diventato in seguito il mio percorso professionale.

 

Ma partiamo dal punto zero

Ovvero da cosa mi accadeva prima di una gara o di un evento importante.
Per quanto mi fossi allenato per una gara o preparato per un appuntamento al quale volevo partecipare c’era sempre un qualcosa che non mi faceva ritenere abbastanza bravo o pronto. Col passare del tempo compresi che ascoltavo una voce interiore che dialogava tra me e me, mi giudicava e non mi consentiva di vivere ciò che desideravo.

Provavo all’inizio un senso di sollievo perchè non mettendomi in gioco o ritirandomi anzi tempo non davo la possibilità di dare ragione a quella voce che mi umiliava, ma il giorno stesso della gara o quelli seguenti provavo frustrazione a causa di quello a cui avevo rinunciato dicendo a me stesso che sarebbe stato alla mia portata. 

Tim Gallway, uno dei padri fondatori del coaching, comprese che le performance di ogni atleta risente delle cosiddette interferenze interne. C’è un dialogo nella testa di ogni sportivo, costante e spesso caratterizzato da consigli, giudizi, paura di fallire e valutazioni delle possibili conseguenze dell’errore. È un dialogo che perlopiù rimprovera e raramente elogia. Quando un atleta è sul campo, il gioco si svolge a un livello interno, mentale, e a un livello esterno, il cui grado di problematicità e il cui svolgimento dipendono in buona parte da quanto accade a livello mentale

Ecco alcuni frasi che comparivano nella mia mente, immaginavo scenari negativi, irrazionali, che avrebbero portato ansia, nervosismo, incertezza, blocco.

  • Non riuscirai a farcela
  • Tutti vedranno quanto sei incapace
  • Non riesco a fare quello che so fare!
  • Sicuramente sono tutti meglio di me
  • Se ci provo mi farò male

 

Questo atteggiamento si può correggere

Io l’ho corretto,  e sono tornato a vincere ed essere protagonista del mio tempo.
Quella vocina si può educare!
Ci vuole metodo ed un lavoro specifico, il fai da te non funziona, hai bisogno di fare tuo un nuovo sistema di credenze.

 




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